Recupero transfrontaliero degli alimenti in Europa

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Brevi osservazioni riguardanti storia e obiettivi dei nuovi strumenti

 

Nel 1999 un’analisi degli strumenti internazionali esistenti in materia di obbligazioni alimentari, condotta nell’ambito di una commissione speciale della conferenza dell’Aia di diritto internazionale privato, aveva rilevato che gli strumenti esistenti non operavano, o non operavano più, in modo sufficientemente efficace e che molti dei problemi associati ad alcune di tali convenzioni erano diventati cronici. Nella pratica, il recupero transfrontaliero degli alimenti rimaneva spesso difficoltoso, lento e costoso. La decisione degli Stati aderenti alla conferenza dell’Aia del 2002 di elaborare nuove norme mondiali in materia di prestazioni alimentari in contesto internazionale è stata seguita da cinque anni di progetti e negoziazioni, cui la Comunità europea, membro della conferenza dell’Aia a pieno titolo dal 2007, ha partecipato attivamente. La nuova convenzione dell’Aia adottata a novembre 2007 promette di migliorare, in particolare in caso di prestazioni alimentari verso i figli, il recupero internazionale degli alimenti tramite procedure semplificate, rapide, accessibili ed economiche. In uno strumento separato, il protocollo dell’Aia del 2007, sono state inserite norme modernizzate sulla legge applicabile, sviluppate e adottate unitamente alla convenzione dell’Aia del 2007A.

Parallelamente alle negoziazioni dell’Aia, la Comunità europea stava preparando un nuovo strumento europeo concernente il recupero transfrontaliero degli alimenti in base agli obiettivi fissati nel vertice di Tampere del Consiglio europeo di ottobre 1999, che esortava la creazione di “specifiche norme procedurali comuni per semplificare e accelerare la composizione delle controversie transazionali di piccola entità [riguardanti] i crediti alimentari” e per “ridurre ulteriormente le misure intermedie […] necessarie per ottenere il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni” (vedere le conclusioni da 30 a 34 del vertice di Tampere, nonché il considerando 4 del regolamento sulle obbligazioni alimentari). In conformità al programma di Tampere, la Comunità europea puntava all’abolizione dell’exequatur per le decisioni in materia di alimenti all’interno dell’Unione europea: si ipotizzava uno strumento che rendesse automaticamente riconosciute ed esecutive in tutti gli Stati membri le decisioni esecutive emesse in uno Stato membro. A tal fine, si riteneva necessaria l’introduzione di norme comuni sulla legge applicabile in materia di alimenti all’interno dell’Unione europea.

The La Comunità europea ha atteso, prima di finalizzare il regolamento sulle obbligazioni alimentari, l’adozione dei nuovi strumenti dell’Aia, al fine di rendere le nuove disposizioni europee il più possibile compatibili con le nuove norme internazionali; vedere anche il considerando 8 del regolamento sulle obbligazioni alimentari. Riguardo alle norme sulla legge applicabile, che il nuovo regolamento doveva includere, si è discusso a lungo se introdurre una norma europea separata sulla legge applicabile o se utilizzare il nuovo strumento dell’Aia concernente la legge applicabile come base comune, in materia, all’interno dell’Unione europea. Alla fine si è optato per la seconda possibilità. Sono, tuttavia, sorte delle difficoltà; alcuni Stati membri, infatti, hanno dichiarato di non volere accettare il nuovo regime di legge applicabile. Per consentire a tali Stati di applicare il nuovo regolamento sulle obbligazioni alimentari e di abolire anche l’exequatur relativo alle decisioni basate sul regime della legge applicabile del protocollo dell’Aia 2007, è stato deciso di inserire nel regolamento sulle obbligazioni alimentari due complessi di norme in materia di riconoscimento ed esecuzione delle decisioni (vedere successivamente).

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