Direttiva nitrati
La capacità dei depositi adibiti all’immagazzinamento di effluenti di allevamento
Le misure sopra citate, contenute nei programmi d’azione, sviluppano conseguenze pratiche, che sono state illustrate nella giurisprudenza della Corte di Giustizia. Ad esempio, uno Stato membro, pur essendo libero di limitare l'uso di effluenti di allevamento mediante norme di utilizzo o di immissione di fosfati, deve sempre dimostrare che il metodo di conversione da esso utilizzato a tal fine garantisca che il quantitativo di effluenti di allevamento - di cui è consentita l'applicazione sul terreno in conformità alle norme sui fosfati - non superi i limiti di azoto fissati dalla direttiva (causa C-322/00, Commissione contro Paesi Bassi, Racc. 2003, pag. I-11267). Se il clima locale è caratterizzato da periodi di pioggia durante i quali, con fertilizzanti applicati al terreno, vi è un rischio elevato che l'acqua piovana affluente sul terreno provochi l'inquinamento delle acque da nitrati, è necessario che lo Stato membro specifichi i periodi durante i quali tale uso di fertilizzanti, compresi quelli inorganici, è considerato non appropriato (Causa C-322/00, Commissione/Paesi Bassi, supra, par. 137).
Le aziende agricole (o alcune unità di bestiame) possono beneficiare di una deroga alle regole citate, solo nella misura in cui è dimostrato che qualsiasi quantitativo di letame superiore alla capacità di stoccaggio effettiva sarà smaltito in modo da non causare danni all'ambiente, mentre lo Stato membro interessato rimane obbligato a giustificare tale deroga alla Commissione.