Traffico illecito di rifiuti
Quadro giuridico
Secondo la classificazione OCSE, il WSR suddivide i rifiuti in tre categorie, in base al grado di pericolosità e, di conseguenza, alla procedura di controllo da seguire in relazione ad essi. Pertanto, l'allegato III del WSR contiene la lista verde, che comprende i rifiuti che si ritiene presentino rischi trascurabili per la salute umana e per l'ambiente durante la spedizione. Tali rifiuti sono, in linea di principio, soggetti solo a una procedura di informazione. L'allegato IV della WSR, denominato "lista ambra", elenca i rifiuti che, poiché presentano un rischio per la salute umana e per l'ambiente, sono soggetti a una procedura più restrittiva di notifica e autorizzazione preventive scritte. Infine, l'allegato V di tale regolamento comprende un elenco senza titolo dei rifiuti più pericolosi, che sono soggetti a un divieto di esportazione.
L'articolo 3, paragrafo 1, del WSR subordina le spedizioni all'interno dell'UE di tutti i rifiuti destinati ad operazioni di smaltimento e di molti tipi di rifiuti destinati ad operazioni di recupero, in particolare quelli elencati nell'allegato IV di tale regolamento, ad una procedura di notifica e autorizzazione preventive scritte. Ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 2, del WSR, le altre spedizioni di rifiuti devono essere accompagnate da informazioni mediante la compilazione del modulo di cui all'allegato VII del regolamento, a meno che non riguardino piccole quantità non superiori a 20 kg.
L'articolo 2, paragrafo 35, lettere a) e g), del WSR classifica come "spedizione illegale", tra l'altro, una spedizione di rifiuti effettuata senza l'opportuna notifica o informazione. In caso di spedizione illegale per i motivi sopra esposti, l'articolo 24, paragrafo 2, del WSR prevede che l'autorità responsabile dell'esecuzione di tale regolamento nello Stato membro di origine dei rifiuti, denominata "autorità competente di spedizione", deve provvedere affinché, di norma entro 30 giorni dal giorno della notifica, i rifiuti siano ripresi dal "notificatore de jure", ossia dal soggetto su cui incombe l'obbligo di notifica o di informazione, o, in mancanza di ciò, deve provvedere alla ripresa dei rifiuti o alla loro ripresa in proprio.
Rilevante è anche la direttiva quadro sui rifiuti (WFD), la quale definisce l'assetto istituzionale e identifica i termini e i fattori chiave della produzione e della gestione dei rifiuti. Essa, inoltre, fornisce definizioni rilevanti per l'applicazione della WSR. Le definizioni ambigue circa alcuni termini essenziali hanno spesso portato a incoerenze nell'attuazione della legislazione sui rifiuti da parte degli Stati membri. A questo proposito, è fondamentale sottolineare che la complessità del quadro normativo sui rifiuti contribuisce a creare opportunità per i criminali di trarre vantaggio da queste interpretazioni poco chiare e dalle sovrapposizioni legislative.
Spesso le autorità nazionali e i tribunali penali devono classificare determinate sostanze o materiali sotto il regime della WSR o della WFD. Ad esempio, alcuni rifiuti, come i RAEE o gli pneumatici, possono essere intenzionalmente etichettati in modo errato e spediti come merce di seconda mano per il riutilizzo o essere imballati dietro altri rifiuti ben confezionati destinati al riutilizzo. In queste circostanze, l'esportatore non riterrà necessario dichiarare i materiali come rifiuti. La difficoltà di classificazione della sostanza può anche portare ad un procedimento dinanzi alla CGUE. Ad esempio, due cause recenti (C-654/18, Interseroh, C-23/19, P.F. Kamstra Recycling e altri), riguardano richieste di pronuncia pregiudiziale presentate - da un tribunale tedesco e olandese - relativamente alla classificazione di miscele specifiche di rifiuti di carta, cartone e prodotti di carta (C-654/18) e di una sostanza, la quale non costituisce né un sottoprodotto ai sensi della direttiva quadro sulle acque, né un sottoprodotto di origine animale ai sensi del regolamento sui sottoprodotti di origine animale 2009 (C-23/19).
Per quanto riguarda la valutazione del fatto che la miscela che è stata spedita costituisca o meno un rifiuto, le circostanze rilevanti alla luce delle quali tale valutazione dovrebbe essere effettuata sono quelle esistenti alla data della spedizione, e non le circostanze precedenti o successive a tale data (cfr. causa C-399/17, Commissione contro Repubblica ceca, par. 61).