WATER FRAMEWORK DIRECTIVE

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BREADCRUMB

C-Indicazioni per la protezione delle acque e approccio combinato agli scarichi
2-Approccio combinato agli scarichi

 

Gli scarichi nelle acque superficiali sono controllati mediante un "approccio combinato per le fonti puntuali e diffuse" (articolo 10, paragrafo 1). La Direttiva quadro sulle acque fa infatti riferimento ad altre direttive, sia quelle in vigore al momento della sua adozione che quelle successive, che riguardano le acque o che hanno un impatto sulle acque, compresa "qualsiasi altra normativa comunitaria pertinente" (articolo 10, paragrafo 2). La Direttiva quadro sulle acque prevede quindi che gli Stati membri garantiscano l'istituzione e/o l'attuazione di una varietà di strumenti. Ciò include, da un lato, per le fonti puntuali, valori limite di emissione o controlli basati sulle tecniche disponibili. Per gli impatti diffusi, invece, fa riferimento ai controlli "comprese, se del caso, le migliori pratiche ambientali" previste da altre direttive, un riferimento che sembra quindi fungere da misura di attuazione (articolo 10, paragrafo 2).
A una serie di sostanze prioritarie si applicano norme speciali a causa del "comparto dell'ambiente acquatico (...) in cui è probabile che una sostanza si trovi e quindi in cui è più probabile che la sua concentrazione sia misurabile". Tale comparto è definito come l'insieme di acqua, sedimenti o biota e denominato "matrice" (articolo 2, paragrafo 1, della direttiva 2008/105/CE, modificata dalla direttiva 2013/39/UE Click here for more information!). In effetti, per le sostanze molto idrofobe che si accumulano nel biota e sono difficilmente rilevabili nell'acqua, gli standard di qualità ambientale dovrebbero in linea di principio applicarsi al biota (considerando n. 17 e articolo 3, paragrafi 2 e 3, della direttiva 2008/105 e successive modifiche).