WATER FRAMEWORK DIRECTIVE

La Direttiva Quadro sulle Acque considera alcuni ambienti o aree acquatiche in modo specifico, in considerazione della protezione rafforzata che essa prevede per loro e di quella derivante da altre normative europee (articolo 6). Ciò riguarda, tra l'altro, le acque utilizzate per l'estrazione di acqua per il consumo umano che forniscono più di 10 m3 al giorno o servono più di 50 persone, nonché i corpi idrici destinati a tale uso futuro (articolo 7, paragrafo 1).
La dimensione "quadro" della direttiva 2000/60 è confermata dal fatto che essa si basa su alcune aree designate per una protezione speciale ai sensi delle direttive che prevedono la protezione delle acque superficiali e sotterranee, la conservazione degli habitat e delle specie, nonché delle acque di balneazione o di quelle considerate vulnerabili ai fini del trattamento delle acque reflue urbane (cfr. infra, sezione 2).
In ogni distretto idrografico, i registri devono essere istituiti, aggiornati e inseriti nel piano di gestione del distretto idrografico (vedi sotto, § 2), e devono includere mappe che mostrino l'ubicazione di ogni area protetta (articolo 6 e allegato IV). Il registro (o i registri) di tutte le aree che ricadono all'interno di ciascun distretto idrografico è completato al più tardi quattro anni dopo la data di entrata in vigore della WFD (2004).
Nella causa C-559/19, la Corte ha concluso che il Regno di Spagna non ha adempiuto all'obbligo previsto dall'articolo 11 in combinato disposto con l'articolo 4, paragrafo 1, "non avendo inserito nei programmi di misure stabiliti nell'ambito del piano idrologico del bacino del Guadalquivir (2015-2021) alcuna misura volta a prevenire la perturbazione dei tipi di habitat protetti situati all'interno dell'area protetta di Donana (...) causata dall'estrazione di acque sotterranee per le esigenze della zona turistica di Matalascanas" .