Intruduzione
Il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi della WFD richiede anche l'attuazione di diverse legislazioni ambientali dell'UE e il rafforzamento dell'integrazione dei requisiti idrici nelle politiche dell'UE. Questa parte offre una breve panoramica di alcune legislazioni specifiche dell'UE in materia di acque in relazione alla WFD. I recenti rapporti dell'EAA mostrano una valutazione contrastante della qualità dei corpi idrici negli Stati membri.
Sono stati registrati miglioramenti nella qualità delle acque, come ad esempio il miglioramento della qualità delle acque di balneazione. Allo stesso modo, la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento idrico da fonti puntuali ha portato a risultati complessivamente incoraggianti. Tuttavia, l'inquinamento diffuso, l'emergere di nuovi inquinamenti, la scarsità delle risorse idriche, l'aumento del rischio di alluvioni (...) sollevano interrogativi sull'efficacia degli obblighi stabiliti dalla legislazione europea in materia di acque e sul rispetto delle direttive sulle acque da parte degli Stati membri. A seguito del Fitness Check della WFD (2019) e delle recenti strategie UE legate al Green Deal, la Commissione ha avviato un processo di revisione di diverse direttive specifiche sull'acqua.
Il fenomeno dell'eutrofizzazione costituisce un grave problema sanitario, ecologico ed economico in diversi Stati membri. Due direttive specifiche dell'UE mirano ad affrontarlo tra gli altri obiettivi, ma la loro attuazione incontra diverse difficoltà negli Stati membri (A). La qualità dell'acqua destinata al consumo è una priorità già definita nel primo Programma d'azione ambientale (1973). La nuova direttiva sull'acqua potabile 2020/2184/UE mira a rafforzare gli obblighi di protezione e a contribuire al raggiungimento dell'obiettivo di sviluppo sostenibile n. 6 (B). La direttiva sulle acque di balneazione è un successo della politica idrica dell'UE, come risulta dall'ultimo rapporto dell'AEA del 2022 (C). Le alluvioni sono ora una seria preoccupazione comune a livello europeo; la Direttiva Alluvioni 2007/60/CE prevede un insieme minimo di obblighi per la gestione del rischio (D). Le numerose pressioni umane sulla disponibilità di risorse idriche impongono di ripensare i nostri usi dell'acqua in termini di sobrietà e circolarità. Il recente regolamento 2020/741/UE sui requisiti minimi per il riutilizzo dell'acqua è una delle prime iniziative legislative in questa transizione (E). Il fenomeno delle fioriture algali, l'entità dell'inquinamento da microplastiche e altri flussi di inquinamento delle acque dimostrano l'importanza di considerare il continuum terra-mare. La Direttiva 2008/56/CE sulla Strategia Marina e la Direttiva quadro sulle acque dovrebbero contribuire a questa considerazione (F).